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Chiude negli USA (Indiana) l’ultima fabbrica di CD che ufficialmente furono immessi nel mercato nel 1990 e nel 1993 i DVD. I CD – ROM (nome commerciale del prodotto), come i DVD non riescono più a reggere la concorrenza della “musica digitale” e fatto singolare dei “vecchi” dischi in vinile oggi ritornati in auge. Inoltre il CD come mezzo per memorizzare dati, è stato già da tempo via, via soppiantato dai più pratici, meno ingombranti e con maggiore capacità di memoria dalle “penne USB” .
Ma riferendomi ai mercato musicale , i CD-ROM sin dall’inizio hanno sofferto, se così si può dire, la loro mancata piena accettazione da parte dei consumatori per due ordini di motivi: primo fra tutti il fatto che al supporto materiale del disco, ovvero CD-ROM + custodia, non è mai stato attribuito quel valore intrinseco che invece è da sempre riconosciuto al disco in vinile corredato della relativa copertina che ha avuto anche una carattere artistico o nella grafica o nelle immagini; di conseguenza il consumatore percepiva il prezzo pagato per il CD musicale originale come eccessivo rispetto al bene materiale realmente acquistato. In secondo luogo, la facile duplicazione del CD-ROM con un altro acquistabile a bassissimo costo. Duplicazione che è e poteva essere fatta con un masterizzatore, senza che la qualità della registrazione ne risentisse e aspetto non secondario, il CD copiato si ascolta utilizzando gli stessi apparecchi di riproduzione del CD-ROM originale. Anche questi ultimi fattori hanno contribuito a far percepire il prezzo del CD-ROM originale come iniquo/spropositato.
La sopravvivenza del mercato del vinile, oggi in vigorosa espansione dopo un forte declino nei primi anni successivi all’introduzione dei CD-ROM, è dovuta oltre alle motivazioni di cui si è detto, anche per il fatto che la sua duplicazione (un tempo su nastro magnetico, le famose “cassette”, poi su CD, ecc.) comporta l’utilizzo di apparecchi riproduzione di questi supporti registrati, diversi da quelli per l’ascolto del vinile stesso.
La prima fase dell’eliminazione degli Italiani nelle foibe in Istria, risale al 1943 subito dopo l’8 settembre e interessò in particolare chi all’epoca era Amministratore locale del cosiddetto “territorio libero” nel frattempo occupato “dall’esercito di liberazione jugoslavo” meglio noto come i partigiani del comunista Tito alleati di Stalin. Occupazione che durò sino all’intervento tedesco volto a ristabilire il loro pieno controllo nella Jugoslavia Nel maggio del 1945, terminata la guerra, cominciò una seconda fase in cui i partigiani di Tito iniziarono le fucilazioni di massa degli italiani e la loro “infoibazione” (i cadaveri dei fucilati, ma anche persone ancora in vita vennero gettate nelle profonde caverne istriane - foibe). Trattamento che i partigiani di Tito riservarono anche a tutti coloro che reputavano avversari o un pericolo per il regime comunista instaurato da Tito e che interessò tutto il territorio jugoslavo (si stima che oltre gli italiani furono uccisi circa 100.000 abitanti della Jugoslavia). Tra il 1946 e il 1948 iniziò il primo grande esodo forzato degli italiani di Istria verso l’Italia, esodo che continuò per quasi un decennio. Gli Italiani d’Istria rappresentavano da moltissimo tempo una presenza significativa in quel territorio e furono loro poste dal regime comunista di Tito condizioni tali che costrinsero la gran parte di loro a fuggire. Solo un’esigua minoranza, circa l’8%, decise di rimanere, perlopiù spinti dall’attaccamento verso la terra di origine e questa scelta costò loro la perdita totale dell’identità nazionale, delle radici culturali e linguistiche, nonché la completa sottomissione al regime e negli anni successivi furono considerati come una sorta di popolazione di “serie B” vista
Nella risposta a questa domanda forse si riesce a spiegare meglio tutta la debolezza e i punti di forza del nostro Paese. Un Paese in cui l’ossatura economica e produttiva sta nelle piccole e medie imprese che la crisi dell’ultimo decennio ha colpito pesantemente ed anche oggi sono in grande difficoltà a causa della stretta creditizia, ovvero il difficile accesso al credito bancario, perché le banche sono restie a concedere prestiti per loro sofferenze dovute ai crediti inesigibili. Come risponderebbe il nostro interlocutore alla domanda “che paese è l’Italia?”.
La famosa esposizione di Bruxelles del 1958 ha visto, come era di moda in quel periodo, al centro della manifestazione “l’atomo” come nuova fonte di energia e di “esperienza” scientifica. Famoso è l’edifico in acciaio che caratterizzò simbolicamente l’esposizione e che rappresenta la struttura atomica di un cristallo di un metallo. … L’Italia partecipò con uno stand molto particolare che ne testimoniava la particolarità culturale della nazione. In una intervista al Direttore responsabile della missione italiana, se ne intuiscono il senso e i caratteri, evidenziando con orgoglio che lo stand italiano era, sia ai margini della manifestazione ma anche al centro: scienza, tecnologia, ma anche arte rappresentata da una accattivante galleria di foto di città, monumenti, costumi di vita, alla cucina con un ristorante in cui si assaporava cibo e musica in un’atmosfera serena che faceva “sentire” le nostre tradizioni. … Dall’intervista al Direttore una frase significativa merita attenzione: “L’Italia NON ha la necessità di inseguire i tempi e l’Italia che fa il tempo” !! … Guardiamoci oggi dove abbiamo PERSO, SVENDUTO la nostra identità quasi come che ci VERGOGNASSIMO delle nostre tradizioni, copiando come facevano a suo tempo i giapponesi ed o oggi i cinesi quelle degli altri CHE OGGI CI FANNO il TEMPO!!! … Festeggiamo halloween, osanniamo la cucina etnica, imitiamo costumi e usanze di altre nazioni (orientali, americane, arabe, ecc.) purché non italiane, … stiamo in sostanza chiudendoci sopra il sarcofago!! … La politica, l’attuale pseudo cultura e i media hanno in tutto questo la loro responsabilità…
Ho visto il film sulla battaglia di DUNKIRK (28 maggio - 3 giugno 1940) tutto centrato sulla fuga dell’esercito inglese verso l’Inghilterra assediato da preponderanti forze tedesche - più di mille panzer e con una supremazia area schiacciante - che lo avevano circondato in un fazzoletto di terra a ridosso del mare. Il film è godibilissimo e tutto sommato piacevole anche se pecca della solita "retorica eroica" di chi ha vinto la seconda guerra mondiale, con addirittura un pilota di caccia inglese senza carburante che abbate i micidiali caccia tedeschi stuka.
Ma quale è la verità sul salvataggio dei 335.000 soldati inglesi che se catturati o debellati che dir si volgia, avrebbe chiuso la partita della Seconda Guerra Mondiale proprio sulle spiagge di DUNKIRK già nei primi di giugno del 1940 a favore dei tedeschi aprendogli la strada per sbarcare in Inghilterra?
Gli storici parlano di un colossale errore strategico dei tedeschi, di Hitler in particolare, ma è credibile questa tesi?
Ho dei dubbi da sempre che di errore strategico si è trattasse, pensando più ad un ACCORDO tra gli alti comandi tedeschi e inglesi con la stessa corona inglese non estranea a tale possibile accordo, ma all’insaputa di Hitler. Per inciso la corona inglese (i Windsor) hanno sangue tedesco nelle vene. Infatti, provate ad immaginare che un esercito quale quello tedesco ben organizzato con una forza militare e armamenti di molto superiori a qualunque esercito dell’epoca - al punto che alcuni storici attuali affermano che Hitler non poteva perdere quella guerra e che per i suoi errori è stato come se l’avesse voluta perdere - e a DUNKIRK l’esercito tedesco poteva chiudere la guerra facendo semplicemente muovere i propri mezzi corrazzati su un fazzoletto di terra difeso da quello che restava di uno sparuto esercito francese di molto inferiore in numero e mezzi e far alzare il volo l’aviazione: UN GIOCO SEMPLICE e RAPIDO con tutto l’esercito inglese praticamente indifeso ammassato sulla spiaggia. Non è da dimenticare che lo stesso esercito tedesco in poche settimane aveva sbaragliato gli eserciti dei Paesi Bassi, della Francia, dell’Inghilterra, ecc. e a DUNKIRK aveva mano libera per chiudere definitivamente la partita.
NON credo che la tesi dell’errore strategico attribuito a Hitler sia credibile (Hitler aveva ideato e pianificato da anni la guerra lampo, portando in poche settimane l’esercito tedesco alle porte dell’Inghilterra) e faccio osservare che a Dunkirk il generale Kleis comandava le divisioni Panzer, di nobili origini e oppositore di Hitler, che fu reintegrato al comando delle divisioni corrazzate solo allo scoppio della guerra e il Capo di stato maggiore dell’esercito tedesco in quel periodo (1938-1942) era il generale Franz Halder convolto nel complotto del 1939 “zosseo” contro Hitler e poi nell’attentato a Hitler nel 1944. COINCIDENZE?
“All’episodio” di DUNKIRK personalmente ho sempre collegato il “misterioso viaggio” solitario in areo del delfino di Hitler Rudolf HESS atterrato in Scozia nel giugno 1941. HESS era secondo solo a Hitler nella gerarchia di comando della Germania. Si è sempre detto che non si è mai saputo il motivo di quel viaggio attribuendolo alla mente instabile di HESS anche se qualcuno ha anche avanzato l’ipotesi che HESS era portatore di un’offerta di pace (nel giugno del ’41 l’esercito tedesco era ancora in fase espansiva). Fatto sta che un areo tedesco in piena guerra atterò senza essere abbattuto sul suolo del Gran Bretagna. Finita la guerra, al Processo di Norimberga (1945) HESS fu condannato al carcere anche se gli psichiatri degli alleati lo avevano classificato come instabile di mente, ma allora perché fu tenuto in carcere sino a 93 anni dove trovò stranamente la morte impiccandosi a quella veneranda età e senza aver potuto commettere alcun crimine di guerra”? Questo episodio, forse poteva essere una conseguenza dell’ipotetico accordo portato a termine tra i comandi tedeschi e inglesi che permisero a questi ultimi di salvare il proprio esercito e nel giugno del 1941, quando HESS atterò in Scozia, considerando la difficoltà dei Tedeschi dopo DUNKIRK di sbarcare in Inghilterra, si poteva chiudere la guerra con una accordo tra le parti? SE come penso questa ipotesi è credibile si spiegherebbe anche il trattamento subito da HEES e la sua “singolare” morte.