Vorrei partire dal concetto più ampio di valutazione dell’economia del territorio sulla base di questi parametri (chiamiamoli così):

- PIL (Prodotto Interno Lordo) che si basa sulla valutazione delle entrate dello Sato che vanno

rapportate le uscite permettendo di valutarnee la capacità di spesa;

- l’Indicatore di Benessere e di Soddisfazione basato sulla valutazione del grado di soddisfazione relativamente alle spese, ad esempio per i servizi tra cui la cultura;

- il grado di soddisfazione della quantità della ricchezza “consumata” per raggiungere quel benessere percepito dagli abitanti di un determinato territorio. In atale accezione gli abitatnti possono così ritenere giustificati  investimenti anche non produttivi, fatti per raggiungere detto benessere.

Partendo da questo presupposto faccio alcune valutazioni sull’attuale situazione territoriale ristretta ad un singolo comune di Macerata. Credo che la cultura non possa mai essere intesa come produttrice di ricchezza, nel senso di << tanto spendo e  tanto ricavo>> o addirittura credere che possa produrre ricchezza. La cultura è figlia del benessere che si può sintetizzare nella frase “ho i soldi che ho guadagnato con una serie di attività e li spendo in cultura per soddisfare alcune mie esigenze/aspettative", spesa cha contribusce a determinare quei parametri di valutazione per valutare l'economia di un territorio. Il benessere economico inteso in senso stretto, cioè la quantità del flusso di denaro che arriva nelle casse dello Stato, delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni, li investo per soddisfare le aspettative e migliorare il benessere ai Cittadini. Un fatto è certo, la ricchezza si produce solo con le attività produttive, la cosiddetta “economia reale”, mancando la quale si può solo illudersi che la cultura sua un volano economico, quando è una voce di spesa. Detto questo, faccio alcune considerazioni su una piccola realtà territoriale quale è quella del Comune di Macerata dove lo Sferisterio, la seconda arena d’Italia, è utilizzata nei mesi estivi per svolgervi la stagione lirica e altre attività. Si è costituita un’Associazione che programma e gestisce tali eventi. In detta associazione i principali attori economici e gestionali sono il Comune e la Provincia. Si crede, sbagliando, che riformando lo statuto, programmando eventi, ed in particolare stagioni liriche appetibili al pubblico, riducendo il numero dei rappresentanti nel C.d.A. (di nomina politica) si posa risolvere i suoi problemi di bilancio pensando in maniera riduttiva solo agli incassi di botteghino e alle ricadute economiche dell’indotto (ristoranti, alberghi, attività artigianali, ecc.). Oggi si tenta pure la strada degli sponsor privati per rilanciare così lo Sferisterio, dimenticando però  che il privati che investono devono valutare la ricaduta economicaper i loro investimenti. I direttori artistici che si sono avvicendati in questi anni non hanno lasciato niente di concreto alla Città. ”. E in questo credo vi sia una responsabilità politica. Esiste un problema per l’uso prolungato del contenitore dello Sferisterio e non limitatamnete alla stagione estiva, esiste un problema di ricettività turistica nel territorio, esiste una difficoltà di accesso alla città di Macerata che la porta ad essere isolata. Tutto questo giustifica il fatto che ad oggi  l'attività dello Sferisterio non hanno potutto creare un indotto economico degno di nota. Per parlare dell’utilizzo tutto l’anno dello Sferisterio, per pensare di continuare a mantenere la prestigiosa stagione lirica e le altre attività (o quelle future) che si possono programmare nell’ipotesi di un suo uso spalmato nell’arco di un intero anno, è necessario u che lo si renda economicamente appetibile. Bisogna innanzi tutto incentivare le attività produttive le sole che creano ricchezza che, attraverso la tassasione degli utili possono mettere in condizione gli Enti come il Comune la Provincia, di creare le condizioni perché i privati investano in maniera efficace nella cultura e quindi anche nello Sferisterio, come “spesa produttiva” condivisa e apprezzata dai Cittadini (la percezione del benessere come sopra accennato). Il tutto potrebbe decollare solo se si da fattibilità all'obiettivo di rompere "l'isolamento" di Macerata attraverso la realizzazione di una viabilità più funzionale in grado di collegarla adeguatamente alle grandi vie di comunicazione (autostrada, ferrovia, aeroporto).