Dopo l’elezione del Presidente Tramp alla Casa Bianca indubbiamente abbiamo assistito ad un rimescolamento delle carte anche in politica estera. Il modo di fare di Tramp è oggetto di diverse e variegate interpretazioni/valutazioni: amico o addirittura al soldo di Putin, nemico dell’Europa, disinteressato alle sorti dell’Ucraina e amico dei dittatori, un Presidente con un comportamento instabile, imprevedibile, contradditorio e così via.
Per quanto riguarda l’attuale politica estera americana, opinionisti, giornalisti, politici nostrani e noi stessi, possiamo solamente e con diversi gradi di competenza avanzare delle ipotesi sul perché di certi comportamenti del Presidente USA che lasciano perplessi. Invece, per quanto riguarda la politica estera dell’Europa potrei pensare che sia inconcludente per non dire di poco peso, attenta a riunirsi attorno ad un tavolo e scrivere comunicati ufficiali, o applicare sanzioni sperando così di risolvere le guerre e le tensioni internazionali e che anche per questo modo di fare inconcludente, l’Europa ha perduto peso politico (e credibilità?) internazionale.
Come il sottoscritto in moltissimi abbiamo avuto modo di ascoltare per non dire subire i moltissimi commenti sulla guerra in Ucraina, su quella in Medio Oriente (Gaza e oggi anche Iran), però non abbiamo avuto modo di assistere ad analoghi dibattiti, se non in pochi e scarni commenti e senza una chiara presa di posizione, sulla volontà della Cina di annettersi Taiwan. Lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere il problema?
Credo che proprio la questione di Taiwan potrebbe essere invece la chiave di lettura dell’azione in politica estera di Tramp. È mia opinione che per il mondo occidentale, così come lo intendiamo, il vero problema sia proprio la Cina popolata da circa 1,5 miliardi di persone che non è più in paese tecnologicamente arretrato come qualche decennio fa anzi, ad esempio nel settore dell’Intelligenza Artificiale come in altri è da considerarsi all’avanguardia. Decenni fa con l’apertura commerciale della Cina comunista abbiamo esportato in Cina fabbriche e tecnologia di cui la Cina stessa nel tempo ne ha fatto tesoro per intraprendere una politica di sviluppo tecnologico e commerciale portandola ad essere una potenza economica al pari o quasi degli USA. A tal proposito è anche banale osservare che ad esempio per lo sviluppo di nuove tecnologie la Cina può disporre di un numero notevolmente superiore di tecnici, scienziati e ingegneri rispetto a qualsiasi altro Paese occidentale.
Taiwan è un’isola Nazione centrale nella innovazione e produzione di cip, microprocessori, ecc. (è il più grande produttore mondiale di questi sistemi), da qui l’interesse e la volontà chiaramente espressa della Cina ad annettersi territorialmente Taiwan rivendicandone l’appartenenza territoriale.
Quando Tramp si è insediato alla Casa Bianca, la Russia per togliersi dall’isolamento internazionale ha sottoscritto più stretti accordi con la Cina (fornitura di gas, tecnologie, ecc.), di fatto “un di patto di amicizia”. Inoltre, la Russia fa parte del” BRICS”, un raggruppamento di economie mondiali emergenti, un’organizzazione intergovernativa con finalità economiche (sviluppo di un sistema commerciale comune) e geopolitiche di cui ne fanno parte: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, Etiopia, Egitto, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Stando così le cose, è ipotizzabile che la politica estera di Tramp sia indirizzata a togliere la Russia dall’orbita cinese contrastandone così l’espansionismo geopolitico. Non dimentichiamo che la Russia dispone nel suo immenso territorio di grandi risorse di materie prime (energetiche comprese come gas e petrolio).
Questo potrebbe spiegare perché Tramp per certi versi vorrebbe disimpegnarsi nell’appoggio all’Ucraina (merce di scambio?) e propone Putin come mediatore nel conflitto Israele - Iran togliendolo dall’isolamento imposto dall’occidente, garantendo allo stesso tempo un forte appoggio ad Israele che è in fondo in buoni rapporti con la Russia (come Netanyahu con Putin).
Togliendo, se così si può dire, la Russia dall’orbita cinese, Tramp potrebbe meglio garantire di salvaguardare l’indipendenza di Taiwan dalla Cina non facendola cadere nell’orbita cinese. Credo che Taiwan sia il vero e rischioso, per non dire rischiosissimo, problema che potrebbe innescare un conflitto di grandi dimensioni. A tal proposito non dimentichiamo che anche per prevenire e contrastare un possibile espansionismo della Cina nell’Indo-Pacifico è nata una triplice alleanza tra gli USA, il Regno Unito, l’Australia denominata Aukus, un partenariato per la sicurezza militare in quest’area del mondo.