di

Placido Munafò

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A proposito del corretto uso dei termini di “tecnica” e di “Tecnologia”, il primo è equivalente ad una manipolazione della materia nel senso di applicazione/messa in opera di un sapere, il secondo (tecnologia dal greco téchné) riguarda lo studio delle tecniche, originariamente scritto teorico sulle arti o discussione sulle arti. Nel mondo moderno (post rivoluzione industriale) i due termini hanno nel tempo assunto lo stesso significato (tecnica equivalente  a tecnologia), infatti con il progredire della scienza  la differenziazione tra questi due termini e andata sfumando, anche perché nel mondo moderno la tecnologia è originata dalla scienza (scienza medica, scienza delle costruzioni, ecc.) e la tecnica essendo un modo o dei metodi per ottenere un risultato pratico è una diretta conseguenza del sapere scientifico. Invece nell’antichità il termine “arte” (arte medica, arte del costruire, ecc.) era una derivazione del “sapere tradizionale” legato alla capacità individuale, da qui la distinzione più netta nel passato tra i termini di tecnica e tecnologia.

Per quanto riguarda la “tecnica” possiamo pensarla come un modo di organizzare la natura (Tao), oppure come trasformazione della natura stessa (Confucio). In ogni caso è assolutamente improprio parlare di “tecnica sociale” o “tecniche nel sociale” o più in generale nel campo sociale, ovvero come tecniche volte ad organizzare la vita sociale. Infatti, utilizzando le definizioni di Leoroi-Gauran, la Tecnica è un modo di manipolare o trasformare gli elementi dell’ambiente naturale al fine di controllare o incrementare il dominio dell’uomo sull’ambiente naturale stesso e non riguarda, né può

riguardare l’uomo come individuo o la sua organizzazione sociale.

La “Tecnica” si caratterizza dalla presenza di tre operazioni o fasi nel processo di manipolazione della materia:

la prima è la preparazione della materia su cui si intende operare;

la seconda (azione principale) da il senso (significato) dell’operazione di trasformazione, manipolazione della materia con cui si distrugge la vecchia forma per crearne una nuova;

la terza è l’operazione conclusiva di finitura.

Queste fasi che caratterizzano le tecniche sono riscontrabili in ogni processo di trasformazione della materia.

Nell’era moderna la scienza ha arricchito e dato il suo contributo alla tecnologia creando le basi per nuove industrie e concretizzare il progresso tecnico che nel contesto economico significa acquisire nuove conoscenze che permettono di realizzare nuovi processi produttivi ed ottenere così nuovi beni. Progresso tecnico che trova attuazione con l’invenzione e l’innovazione. Dove per invenzione si intende un atto che contribuisce al progresso tecnico, mentre per innovazione si intende l’introduzione di nuovi processi produttivi (riorganizzazione, ottimizzazione, ecc.). Nel primo periodo della rivoluzione industriale (XIX sec.) l’invenzione si è caratterizzata come un atto individuale mentre dal XX sec. con il progredire e l’ampliarsi delle conoscenze è essenzialmente frutto di ricerca e sviluppo delle imprese (CRS - centri di ricerca e sviluppo). Però sia l’invenzione che l’innovazione sono frutto di un processo economico e sociale unitario caratterizzato dal prevalere di processi e tecnologie ad esso più compatibili. Così la comparsa di tecnologie  competitive tra di loro ha portato al prevalere di una rispetto alle altre, come è il caso ad esempio delle tecnologie delle centrali nucleari o del motore a scoppio.

Se prima del ‘900  i “prestiti” o contributi degli ingegneri e inventori alla scienza erano marginali, oggi la scienza teorica è importante, per non dire fondamentale per la risoluzione di problemi pratici. Nel mondo moderno si è assistito ad un avvicinamento tra scienza e tecnica, per cui la scienza è oggi diventata strettamente connessa all’uso “pratico” della stessa e quindi anche all’economia, di conseguenza possiamo affermare che la tecnica è diventata più scientifica e per contro la scienza più tecnica.

Nel mondo moderno la tecnica è mediatrice tra la natura e la società umana ed implica la conoscenza della materia (forze e principi) e l’evoluzione della scienza sfocia nella conquista tecnologica che trova immediata applicazione nell’ambito della produzione. Il bene prodotto frutto dell’evoluzione della tecnica e della scienza funge da interfaccia tra uomo e natura (per esempio l’involucro di un edifico, un’automobile, ecc.).

Questa evoluzione è in netta antitesi al “mondo antico” in cui il “sapere” e la “cultura” erano considerati un’esaltazione dell’essenza spirituale dell’uomo e quindi del tutto estranee alla loro utilità pratica. Nell’antichità la “cultura” era di fatto considerata un’attività dello spirito che fungeva da mediatrice tra la natura e la società umana  e vi era la negazione, ovvero al rifiuto,  dell’utilità pratica della scoperta e dell’invenzione. La tecnica era quindi considerata un semplice atto di manipolazione della materia. L’invenzione era del tutto casuale ed individuale e a differenza del mondo moderno, sovente fonte di ispirazione per la scienza (ampliamento delle conoscenze). L’invenzione non doveva trovare un’applicazione pratica (utile) per essere considerata un’attività dello spirito e quindi andava applicata per la costruzione delle cosiddette ”macchine inutili”, come ad esempio i congegni/sistemi per l’apertura automatica delle porte dei templi.

Ma ancora oggi questo retaggio del passato continua a sussistere in un diffuso atteggiamento paradossale degli uomini nei confronti delle loro tecniche. Da un lato le società umane vanno fiere delle conquiste tecnologiche (controllo del mondo naturale), dall’altro lato le tecniche vengono dequalificate ad un rango culturale inferiore rispetto alle cosiddette “attività dello spirito” oggi rappresentate dalla filosofia, dall’arte, dalla scienza, … .

L’evoluzione della tecnica oggi ha assunto un peso tale che la tecnologia in generale è parte integrante del potere decisionale (scelte politiche) e lo condiziona e lo determina, ma questa crescita del sistema tecnico può essere considerato illimitato nel momento in cui si sviluppa in un sistema finito potendo generare un conflitto tra tecnica ed economia, tecnica e disponibilità di risorse e l’ecosistema?

Voce “Tecnica” Enciclopedia del ‘900 Treccani

Voce “Tecnica “Enciclopedia Einaudi